Narciso Sabbadini (Casalmoro 1912 - Mantova 2007), diplomato in Composizione, Strumentazione per banda, Violino, Musica e Canto corale, fu violinista, didatta e compositore, allievo fra gli altri di Giorgio Federico Ghedini, e rivestì un ruolo di rilievo nel panorama musicale novecentesco. Portò la Scuola di musica di Mantova a diventare Conservatorio statale e ne fu direttore per quasi trent’anni, dopo essere stato insegnante presso il Conservatorio di Parma. Come compositore si segnalò in vari concorsi tra cui quello di Trieste nel 1954, dove vinse il 1° premio. "Sabbadini vive il suo tempo atteggiando il suo linguaggio musicale verso un messaggio di chiara comunicazione. [...], persegue uno stile autonomo senza lasciarsi mai irretire da ideologie e mode etichettanti. Non disdegna i modelli del passato, inserendoli in un'ottica moderna sempre orientata verso uno scambio emozionale con il pubblico". (G. Fermi). Ha composto un'opera lirica, Cecilia, numerose composizioni orchestrali, musica da camera per diversi ensembles, musica corale e liriche per canto e pianoforte. Il suo oratorio "La Divina Provvidenza", composto in occasione della canonizzazione del sacerdote veronese d. Giovanni Calabria, fu eseguita in prima assoluta al teatro Filarmonici di Verona il 21 aprile 1999 ed è stato inciso da P. Sanguinetti, V. Riera, M. Pagano, E. Guidotti, P. Nigro, con il Coro Prague Chamber Choir e l'Orchestra Virtuosi di Praga sotto la direzione di Romano Gandolfi (CD - ODC41254). E' stato anche autore di opere didattiche: Metodo per lo studio della musica corale e direzione di coro (1967), Metodo per la lettura misurata difficile nel setticlavio (1986), Metodo completo per lo studio della composizione (1990), Bassi da realizzare per il corso di armonia principale (1991).
Bibliografia:
G. Fermi, La musica emozionale di Narciso Sabbadini, in "Quadrante padano. Cultura, arte, storia, attualità", 18/1 (1997), 61-63
La biblioteca del Conservatorio conserva buona parte della sua biblioteca personale e degli autografi delle sue composizioni (la catalogazione di queste opere, ora ricercabili sull'OPAC locale e nazionale, è stata possibile grazie ai finanziamenti della Regione Lombardia, nell'ambito del progetto Lombardia - Cultura digitale 2014, 2015 e 2021).
Marcello Lanfredi (Mantova, 12 giugno 1886 - 12 aprile 1945), violinista e direttore d’orchestra, già nei primi anni del Novecento suona in diversi paesi europei. Dall'estate del 1909 risulta attivo in Olanda, dove la sua attività continua fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale e dove costruirà un grandissimo successo. Lavora soprattutto ad Amsterdam e a Rotterdam, dove suona, tra l’altro, al Caffé – Dancing Pschorr, famoso per i suoi decori American-style e uno dei locali più rinomati della città, che ospitava le più nuove e importanti orchestre del momento, e all'hotel Atlanta. La sua orchestra è presente nei locali anche di diverse città italiane, tra cui Roma e Messina.
L’archivio della sua orchestra (o buona parte di esso, al momento raccolto in otto grossi scatoloni) è giunto nella biblioteca del Conservatorio di Mantova in modo piuttosto fortunoso. Esso raccoglie le parti di musica da ballo, soprattutto degli anni ’20-’30. Una buona parte del suo archivio è stata catalogata grazie ad un contributo della Fondazione Cariverona.
Bibliografia:
Lelieveldt, P.B. (18-06-1998), Voor en achter het voetlicht. Musici en arbeidsverhoudingen in het kunst- en amusementsbedrijf in Nederland, 1918-1940, < https://dspace.library.uu.nl/handle/1874/25519 (link is external)> (ultimo accesso 06/06/2017);
Lelieveldt, P.B. (2002), Musiker zwischen U- und E-Musik, Der Werdegang einiger niederländischer Symphonieorchester, “Muziek en wetenschap” (2001) 7/3, 319-335 < https://dspace.library.uu.nl/handle/1874/274853 (link is external)> ultimo accesso 06/06/2017)
Hanno arricchito il patrimonio anche le donazioni di importanti musicisti, come Ettore Campogalliani, la cui famiglia ha donato parte della sua biblioteca personale e i suoi autografi; il pianista Isacco Rinaldi, che ha regalato, insieme ad alcuni altri ricordi legati alla sua frequentazione con Arturo Benedetti Michelangeli, di cui è stato allievo e assistente, l'autografo di Ildebrando Pizzetti della cadenza per i Canti della stagione alta, scritta proprio per Michelangeli.
Ci sono poi le raccolte di musica donate da docenti ed ex-docenti del Conservatorio. Si ricordano in particolare quella del violinista Franco Claudio Ferrari, dell'organista Damiano Rossi e del m° Giordano Fermi, attuale presidente del Conservatorio, che ha donato l'archivio dell'ensemble de "Gli ottoni di Verona", oltre ad una parte della sua raccolta personale di musica.
Tanti sono stati anche gli appassionati e i cultori dell’arte musicale che hanno voluto lasciare le loro collezioni di musiche e incisioni al Conservatorio, tra gli altri Bruno Roversi, Luigi Lombardi, Felice Lonardi, Timoteo Waldes Amista (https://waldesamista.it/ (link is external)) e Massimo Paramatti.
I materiali donati dalla famiglia Campogalliani, da Isacco Rinaldi e una prima parte dell'Archivio degli Ottoni di Verona sono stati catalogati e sono ora ricercabili sull'OPAC locale e nazionale, grazie ai finanziamenti della Regione Lombardia, nell'ambito del progetto Lombardia - Cultura digitale 2021.
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